Un proverbio di paese recita “zucca e melone, ad ognuno la propria stagione” (e ovviamente in dialetto rende molto più di come sta suonando ora nella vostra testa) e in questo momento sento lo stesso rimbombare come una sorta di mantra, ad un paio di ore dalla visione di uno dei finali più simbolici della storia videoludica, se considerato nell’universo complessivo di cui fa parte.

Sto parlando di Crisis Core Final Fantasy VII Reunion, titolo approdato su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One/Serie X/S e Steam lo scorso 13 Dicembre 2022, remake del celebre Crisis Core Final Fantasy VII uscito in Giappone su PSP nel lontano Settembre 2007. Starete pensando: cosa ci azzecca un proverbio “paesano” con un titolo blasonato? Nelle prossime righe cercherò di darvi la risposta più esaustiva possibile, dopo aver ripercorso il cammino di Zack Fair a distanza di ben 15 anni dalla prima volta che conclusi il gioco.

LE ORIGINI DEL MITO DI FINAL FANTASY VII: LA STORIA

Crisis Core Final Fantasy VII ed il suo remake, Reunion, prendono piede sette anni prima degli avvenimenti narrati in Final Fantasy VII. Zack Fair, un SOLDIER della sinistra Compagnia Elettrica Shinra di Midgard, sogna di diventare un 1° classe, divisione ambita da ogni membro di SOLDIER per il famigerato prestigio che aleggia nella sezione a cui fanno parte i leggendari Sephiroth, Genesis e Angeal (quest’ultimo mentore di Zack).

Ma durante una missione alla quale viene incaricato di partecipare assieme al proprio mentore, Angeal scompare come il SOLDIER di 1° classe Genesis. Zack intraprenderà una serie di missioni che lo avvicineranno alla verità che si cela dietro alla Shinra e alla fazione elitaria di cui fa parte, conoscendo personaggi iconici e spianando la strada per gli avvenimenti che avverranno poi in Final Fantasy VII.

Ho sempre trovato la storia a tratti forzatamente inclusiva; in qualità di prequel dell’opera del 1997, è naturale che Square abbia voluto prendersi delle “licenze poetiche” aggiungendo Genesis in scene iconiche a cui abbiamo assistito quando eravamo ragazzini, ma ciò risulta dal mio punto di vista una forzatura bella e buona, ampliando l’universo di gioco quando per la verità era già perfetto di per sè.

Ovviamente ci sono anche i lati positivi della faccenda: aggiungere personaggi come Genesis o Angeal alla lore di gioco da una spiegazione in più a quello che viene chiamato “decadimento“, ovvero il processo per cui i SOLDIER abbracciano maggiormente la loro parte ferina rispetto a quella umana, apparendo l’iconica ala angelica che abbiamo imparato a conoscere così bene con l’antagonista per antonomasia del settimo capitolo della Fantasia Finale, Sephiroth.

Se analizziamo un punto di vista strettamente psicologico dei protagonisti, notiamo anche come Crisis Core abbia aggiunto il lato più umano di Sephiroth alla lore di gioco: viene infatti sottolineato come il potente Sephiroth avesse solo due amici, Genesis ed Angeal appunto, rendendo l’antagonista un po’ più umano agli occhi del pubblico e comprendendosi un po’ meglio le ragioni per cui agì in maniera così violenta in Final Fantasy VII, tra isolamento dato dalla sua natura, decadimento e la verità celata dietro la sua creazione.

L’AVVICINAMENTO A FINAL FANTASY VII REMAKE

È innegabile che Reunion si possa definire un completo remake dell’opera originale. Ovviamente tale operazione è stata effettuata per far conoscere Zack Fair al pubblico dopo quanto visto in Final Fantasy VII Remake e nel DLC disponibile su PlayStation 5 e PC, Intergrade.

Ciò ha comportato che la grafica proposta in Final Fantasy VII Remake ha fatto il suo ritorno in Reunion, per la gioia dei fan del vecchio e del nuovo titolo, facendoci rivivere la Midgard che abbiamo imparato a conoscere nell’Aprile 2020 e ad apprezzare ancora una volta i modelli dei personaggi conosciuti (come Aerith, Cloud o Sephiroth) e meno noti (come Genesis, Lazard o Angeal).

Non si può però dire lo stesso delle scene in Computer Grafica: lo splendido lavoro effettuato per tutti i tratti ingame non è stato riproposto per i filmati spaccamascella che un tempo erano tanto ambiti in molte opere di Square Enix (basti pensare a Valkyrie Profile: Lenneth), risultando essere opachi e privi del mordente che avrebbero potuto avere anche su Nintendo Switch.

IL SISTEMA OMD E IL GAMEPLAY: COSA SI POTEVA FARE DI PIU’

Il gameplay su PlayStation 5 risulta essere molto godibile e privo di qualsivoglia errore tecnico: anche nelle fasi più concitate della battaglia, non sussistono rallentamenti che hanno compromesso l’esperienza, rendendo la giocabilità il punto forte del remake unitamente alla grafica riproposta.

Ma ecco le dolenti note in arrivo: il sistema OMD, una roulette che gira costantemente senza che noi possiamo controllarla e da cui dipende almeno il 70% della sorte della battaglia in corso (e addirittura della crescita di Zack) non è stata minimamente variata. Per poter salire di livello, oltre ad una buona dose di punti esperienza (che però noi non vediamo) è necessario avere come risultato il fortunato 777 dalla OMD, mentre per avere accesso a determinate abilità speciali è necessario allineare le stesse figure durante un giro, facendoci accedere a mosse devastanti, benefici in battaglia o aumenti del livello delle Materia equipaggiate per le magia e le tecniche.

Tale feature è sempre stata poco apprezzata dai fan e sarebbe stato interessante svecchiare la stessa a favore di un sistema di battaglia più lineare, sulla falsa riga di Final Fantasy VII Remake. Non solo: il gioco mantiene quella linea rigida che caratterizza i titoli del passato, in cui un errore poteva costare il platino o l’esito di una missione e del relativo 100% di completamento. Considerando la sua natura di remake, sarebbe stato opportuno mettere una selezione di capitoli a cui fare riferimento in caso di perdita di alcuni trofei o attività secondarie, come successo in Final Fantasy VII Remake, rendendo così maggiormente fruibile il titolo per le nuove generazioni.

Come non menzionare poi le missioni secondarie, ben 300 da dover compiere per raggiungere la piena completezza del titolo? Con l’arrivo del remake, nemmeno questo è stato cambiato, mantenendo tutta la sua originalità anche in ambito di ripetitività delle stesse. Solo alcune risultano in qualche modo importanti ai fini della trama per approfondire alcuni aspetti, ma la grande maggioranza potrebbe portare noia al giocatore, complice anche una difficoltà non sempre risolvibile nel breve periodo.

NESSUNA VARIAZIONE IN VISTA: IL COMPARTO MUSICALE

Il comparto musicale è rimasto invariato come lo ricordavamo in Crisis Core Final Fantasy VII. Ciò comporta che durante il corso dell’avventura di Zack che si dipana nei sette anni antecedenti il settimo capitolo della Fantasia Finale sentiremo alcuni brani storici già precedentemente riarrangiati (come l’Aerith Theme o One-Winged Angel) e altri che contornano l’avventura frenetica di Zack.

Non mi dilunghero sulla scelta stilistica di alcuni brani (come quello della battaglia) ma alla lunga gli stessi potrebbero risultare noiosi all’orecchio dell’ascoltatore, forse complice la suddetta ripetitività delle missioni secondarie.

È STATA DAVVERO UNA BUONA IDEA? COME PUO’ IMPATTARE L’AVVENTURA DI ZACK SULLE GENERAZIONI DI OGGI?

Come già citato, Crisis Core Final Fantasy VII Reunion risulta essere un’operazione di marketing atta a far conoscere la storia di Zack al grande pubblico, oltre ad essere una vera e propria “riunione” con alcuni personaggi iconici del passato che trovano nuova vita sulle console di ultima generazione.

Sebbene sia un prequel molto caro alla stragrande maggioranza del fandom, nonchè candidato all’epoca come il GDR migliore in circolazione per PSP, il ritorno di tale opera oggi ha poco senso se non per una pura operazione nostalgica che avrà fatto sicuramente molto piacere ai fan storici che si sono commossi con la storia di Zack Fair e hanno dato un nuovo significato a quella di Cloud Strife, protagonista indiscusso del più noto Final Fantasy VII.

Sicuramente è un titolo da non farsi sfuggire in caso di un forte sconto, ma non vale assolutamente la pena acquistarlo oggi a prezzo pieno, a maggior ragione se conoscete l’opera originale uscita su PSP. Insomma, ribadisco infine: zucca e melone, ad ognuno la sua stagione.

Potete vedere un video di gameplay per il titolo cliccando qui. Potete invece acquistare il titolo, qualora interessati, visitando il sito ufficiale di Square Enix.

59,90
7

7.0/10

PRO

  • La storia amplia la lore dell'iconico FFVII
  • Grafica del remake ben curata
  • I nuovi fan possono conoscere Zack con una veste nuova

CONTRO

  • La storia a volte pare inserita forzatamente nel mondo di FFVII
  • Scene in CG non ottimizzate
  • Gameplay da svecchiare