Come sappiamo in questi mesi parecchi problemi sono sorti in seno all’utilizzo del noto controller per Xbox One Elite 2 vittima di problemi hardware, Tanto che recentemente Microsoft ne aveva addirittura estesa la garanzia a riconoscimento del problema tra 90 giorni e 1 anno.

Le prime segnalazioni arrivarono a novembre dello scorso anno e identificarono diversi malfunzionamenti meccanici dei tasti. Alcuni utenti hanno sollevato problemi con i dorsali, altri la mancata registrazione dell’input inviato a quelli frontali, dunque non è possibile identificare un problema univoco.

Dunque il loro primo intervento a riconoscimento dei problemi fu:

“Per garantire la vostra soddisfazione, estendiamo il periodo di copertura della garanzia sui controller Elite Series 2 da 90 giorni a 1 anno dalla data di acquisto”.

Ora, come sappiamo, dopo le polemiche attorno all’aggravarsi del suo drifting, accusato da molti utenti durante il gioco, era recentemente partita una class action contro Microsoft, situazione affidata allo stesso studio legale, CSK&D, che attualmente ha in carico le stesse azioni per quanto riguarda lo stesso problema contro SONY per il il suo DUALSENSE, e NINITENDO per le problematiche con i JOY-CON.

Oggi arriva, nel merito, la notizia che la stessa Microsoft sarebbe giunta ad una specie di accordo extragiudiziale, dopo che il giudice ha accolto la richiesta di Microsoft di spostare la questione in arbitrato

dove con questo procedimento, invece di proseguire attraverso il percorso standard in tribunale, la questione viene giudicata da una persona terza che funge da “arbitro” per valutare la ragione.

A questo punto si potrebbe porre definitivamente la parola fine del percorso” per la class action, lasciando l’utenza senza un effettivo risarcimento di massa e con l’amaro in bocca.

Gli avvocati dello studi Chimicles Schwartz Kriner & Donaldson-Smith (CSK&D) sperano comunque di far ottenere un rimborso per i propri clienti considerando anche il volume di casi portati ad esempio per la causa.

Insomma un sorta di risoluzioni Extragiudiziale che punta più ad un accordo dove alla fine Microsoft sembra non voler onorare i propri obblighi di garanzia verso quell’utenza oggi sempre più debole ed incapace di ottenere giustizia.