Non si placano le disdette agli eventi in corso in questi giorni, ora tocca a due manifestazioni in programma, tutte e due pianificate per il 6 giugno ed ora posticipate al 13 giugno prossimo.

L’orario dell’evento PC Gaming Show dovrebbe essere tenuto alle 21 di sabato 13 giugno ( ora calcolata e convertita per l’Italia), mentre per il FUTURE GAMES SHOW si terrà alle ore 23,30 ( ora calcolata e convertita per l’Italia).

Di seguito leggiamo il Twitt del PC GAMING SHOW.

“Come te, abbiamo trovato difficile nell’ultima settimana concentrarci su qualcosa di diverso dalle richieste di giustizia e dalla rabbia giustificabile che milioni di americani stanno esprimendo. In questo momento, vogliamo fare spazio a coloro che parlano e dimostrano come porre fine all’oppressione sistemica e alla brutalità della polizia subita dai neri.

A sostegno di quel movimento, stiamo posticipando la trasmissione del PC Gaming Show di quest’anno da una settimana a sabato 13 giugno. L’evento di quest’anno rappresenta il lavoro collettivo di centinaia di sviluppatori appassionati, impegnati e di eccezionale talento di cui siamo entusiasti della visione aiutare a condividere.”

Anche il FUTURE GAMES SHOW ha rilasciato il suo comunicato a mezzo sito di gamesradar.com.

“Il Future Games Show si svolgerà ora nella data successiva di sabato 13 giugno a sostegno delle proteste che chiedono giustizia e cambiamenti per la morte di George Floyd da parte della polizia.

Mentre ci dispiace annunciare che trasferiremo la data, è giusto che altre voci vengano ascoltate in questo momento. Il nostro sito gemello PC Gamer ha anche annunciato che anche il PC Gaming Show sarà rinviato a sabato 13 giugno.

Entrambi gli spettacoli dovevano svolgersi sabato 6 giugno. Rimaniamo entusiasti di condividere le rivelazioni esclusive, le immersioni profonde sul futuro dei giochi, le interviste agli sviluppatori e le tavole rotonde con molti dei più grandi e brillanti talenti del gioco.”

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Come notiamo le dichiarazioni sulla sospensione degli eventi in questo periodo sono tutte dovute allo stesso momento d’emergenza sociale che l’America sta attraversando, con rivolte e scontri, che di certo non creano un giusto approccio ad annunci e proposte commerciali.