Nella giornata di ieri un uomo ha smesso di essere mito, ma è diventato leggenda.
All’età di 103 anni Kirk Douglas ci ha lasciato, segnando così definitivamente la fine dell’era d’oro di Hollywood (era infatti considerato l’ultimo a poter vantare di appartenere a l’era in cui Hollywood diventò la magica città del cinema che tutti conosciamo).
Figlio di immigrati bielorussi (il suo vero nome era infatti Issur Danielovitch), iniziò la sua carriera da attore subito dopo aver prestato servizio militare durante la Seconda Guerra Mondiale come marinaio.
Dopo aver iniziato a lavorare a Broadway, decise di cambiare il suo nome in Kirk Douglas (Kirk era il nome del protagonista di un fumetto che leggeva da ragazzo e Douglas era il cognome della sua insegnante di dizione all’accademia).
Nel corso della sua carriera arriverà ad interpretare numerosi ruoli che sono entrati nell’immaginario collettivo (come non citare il mitico Spartaco in “Spartacus” oppure il Colonnello Dax in “Orizzonti di gloria”).
Anche Kirk Douglas arrivò a meritarsi la sua personale “stella” nella celebre “Walk of Fame”, dove vengono celebrati e ricordati gli attori che hanno fatto la storia di Hollywood e della cinematografia mondiale.
Inoltre fu anche vincitore di un Oscar (nel 1996 alla carriera) e due Golden Globe (nel 1957 come “miglior attore in un film drammatico” per la pellicola “Brama di vivere” e nel 1968 “alla carriera”).
Kirk Douglas era anche l’attore del celebre Michael Douglas, anche lui attore.
Voglio lasciare un mio pensiero personale nel ricordarlo.
Nella sua immensa e gloriosa carriera c’è una scena che mi ha sempre profondamente colpito.
Parlo di una scena di “Spartacus”, quella dove i suoi compagni decidono di non tradirlo, ed ho deciso di condividerla qui sotto insieme a voi.
Grazie di tutto Kirk, la tua bravura ed il tuo sorriso vivranno in eterno nel ricordo di chi ti ha ammirato e voluto bene.
Sono da sempre appassionato di videogames. Ho iniziato a giocare su Amiga 2000 nel 1991 e da allora non ho più smesso. Mi è sempre piaciuto vedere come si evolve l’interazione tra utente e macchina, e questo mi porta ad amare qualsiasi sistema videoludico.